Il concerto “Specchi e Prismi” vuole indagare la valenza simbolica, storica e musicale di Puccini, Verdi e Tchaikovsky ponendo una riflessione metafisica sul significato della loro produzione artistica, sul visibile e l’invisibile, l’essere e l’apparire, il vero e il falso, l’identità e la differenza. Da questi concetti si possono trarre dei collegamenti e dei contrasti fra questi tre compositori. La prima riflessione che viene spontanea farsi è cosa avviene dopo l’esplosione del genio verdiano e cosa aggiungere ai punti fermi messi dalle opere del Maestro di Busseto? Il melodramma conosce in quel periodo, senza dubbio, un grande momento di crisi. Il predominio del teatro musicale comincia a lasciare il campo a un crescente interesse per la musica strumentale. La differente sapienza sinfonica e l’aggressività sonora di quelle partiture rendono evidente la necessità di un aggiornamento della scrittura italiana attraverso una maggiore valorizzazione dell’apporto orchestrale. Ed è proprio quello che Puccini si sforza di fare, riuscendoci. Egli raccoglie l’eredità di Giuseppe Verdi cercando proprio in questo aggiornamento della scrittura musicale qualcosa di aggiuntivo a quello fatto e qualcosa di diverso, moderno, rivoluzionario. Nel centenario della morte (1924-2024) del compositore lucchese apriamo questo concerto con la sua prima opera “strumentale” il Preludio Sinfonico dove Puccini traccia già l’eredità che sarà raccolta da Verdi ovvero il perseguire di nuovi stili, linguaggi e modalità espressive, che saranno la sua fortuna nei cinquant’anni a venire. Il cerchio del programma proposto si chiude invece con la Sinfonia de “I Vespri Siciliani” di Giuseppe Verdi. L’opera occupa un posto particolare nella sua produzione in quanto anche Verdi prova a mettere in atto una rottura stilistica dopo la trilogia formata da “Rigoletto, Il Trovatore e La Traviata” introducendo elementi del grand opera francese, con una trama basata su eventi storici e temi di libertà, vendetta, amore e riconciliazione familiare. L’ouverture iniziale è tra le più belle insieme a momenti di ispirazione melodica la cui forza crea entusiasmo nel pubblico. In mezzo l’esecuzione del Concerto per violino e orchestra di Tchaikovsky, il quale ammirava il talento e la forza espressiva delle opere di Verdi. La sua musica del compositore russo, fortemente emotiva, russa di carattere ed internazionale per il suo significato, rivela una personalità artistica abbondantemente dotata la cui sensibilità creativa passa dalla semplicità e dalla raffinatezza sino ai vertici del pathos drammatico e tragico, tracciando un collegamento molto forte con Giuseppe Verdi.
IL SOLISTA
Giulia Rimonda, nata a Torino nel 2002, ha debuttato nel 2023 all’Amphitheatre Richelieu di Parigi e alla Royal Opera House di Muscat. Svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero, sia come solista che in formazioni cameristiche. Gli appuntamenti salienti della stagione 2024-2025 comprendono un tour con la Nord Czech Philharmonic Orchestra e l’Orchestra della Toscana, il debutto a Parigi al Grand Amphitheatre della Sorbona con l’Orchestre COSU Sorbonne, i recital al Quirinale – in diretta Rai Radio 3 – e al Teatro dei Rozzi di Siena. Giulia è vincitrice di numerosi riconoscimenti, è stata artista in residenza della Società dei Concerti di Milano, si è aggiudicata il premio Giovanna Maniezzo e da novembre 2022 è rappresentata dall’Université Sorbonne di Parigi. Vincitrice del premio Roscini–Padalino 2022 della Fondazione Perugia Musica Classica e della borsa di studio Settimane del Teatro Olimpico di Vicenza, è stata recentemente selezionata per il progetto Talenti musicali italiani nel mondo promosso dall’Accademia Chigiana e dal CIDIM. E’ ospite in prestigiosi festival e stagioni concertistiche, tra gli altri Società dei Concerti di Trieste, Micat in Vertice, Amici della Musica di Firenze, Bologna Festival, Perugia Musica Classica, Lucca Classica, Società dei Concerti di Mestre, Amici della musica di Padova e molti altri. Ha tenuto concerti in Cina (Bejing – Pechino), Germania (Berlino-Amburgo- Monaco), Cuba (Avana), Norvegia (Oslo). Ha collaborato con artisti quali Mario Brunello, Sarah Willis, Emmanuel Tjeknavorian, Benedetto Lupo, Marc Bouchkov, Luigi Piovano, Giovanni Gnocchi, Andrea Obiso, Kerson Leong, Bruno Canino etc. Attualmente si perfeziona con Boris Garlitsky a Parigi. Inizia gli studi con il padre all’età di 4 anni. Si diploma a 17 anni con lode e menzione d’onore, perfezionandosi in parallelo con Pavel Berman alla Fondazione Accademia Perosi di Biella, all’Accademia Nazionale Santa Cecilia di Roma, all’Accademia Chigiana di Siena e all’Accademia Stauffer di Cremona con Salvatore Accardo. Ha partecipato a masterclass con Leonidas Kavakos (Atene, 2022), Gil Shaham (Cremona, 2023) e Sergey Khachatryan (Colmar, 2023). È presente nel documentario dedicato ai 100 anni dell’Accademia Chigiana (Micat in vertice) realizzato per RAI 5. Ha inciso per Decca Universal la Sonata di Leclair per due violini n. 2 op. 3 per il cd Le Violon Noir II e a novembre 2022 si è esibita in diretta Rai Radio 3 per la giornata dedicata a Marcel Proust. A soli 19 anni Giulia è entrata nel team di Archi Magazine con la rubrica online “Staccato” collaborando con Renaud Capucon, Julian Rachlin, Vadim Repin, Luigi Piovano, Giovanni Gnocchi, Quartetto di Cremona nelle principali istituzioni concertistiche italiane. Suona un violino Domenico Montagnana del 1720 che alterna ad un Dario Vernè del 1983 denominato Al tuo cammino, che le è stato donato dalla famiglia Vernè.
IL DIRETTORE
Giulio Marazia si laurea in corno, didattica della musica e composizione al Conservatorio “G. Martucci” di Salerno e in pianoforte al Conservatorio “N. Piccinni” di Bari. Ha studiato direzione d’orchestra con Nicola Hansalick Samale, Piero Bellugi e Vittorio Parisi, laureandosi al Conservatorio “G. Verdi” di Milano con il massimo dei voti cum laude. Ha frequentato masterclass e corsi di perfezionamento in direzione d’orchestra presso l’Accademia Chigiana di Siena con Gianluigi Gelmetti e a Liegi presso l’Opera Royale de Wallonie con Paolo Arrivabeni. Come direttore d’orchestra è invitato in festival e rassegne di musica in Italia e all’estero, esibendosi in numerosi teatri e sale da concerto. Dal 2015 al 2016 è stato regolarmente direttore assistente e maestro sostituto al Teatro Verdi di Salerno e all’Opera Royal de Wallonie di Liegi avendo modo di seguire diverse produzioni liriche. Parallelamente all’attività concertistica ha sviluppato anche un’attività discografica, infatti, nel 2017 sono usciti i primi due lavori discografici a capo dell’Orchestra Filarmonica Campana con le musiche di Oderigi Lusi: Il Nuvolo Innamorato (balletto in un atto per orchestra) in cd e la Sinfonia Abellana (poema sinfonico per soli, coro e grande orchestra) in dvd, pubblicati dalla Da Vinci Publishing mentre nel 2020 è uscito in vinile e sulle piattaforme digitali La Stanza dei Burattini, registrato con l’Orchestra Pergolesi di Milano per l’etichetta NovaRecords. Fra le orchestre da lui dirette figurano: Orchestra Alfaterna, Orchestra Sinfonica Ensemble Contemporaneo, Valle del Sarno Orchestra, I Pomeriggi Musicali, Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Milano, Brooklyn Chamber Orchestra di New York, Opera Royal de Wallonie di Liegi, Venice Chamber Orchestra, Orchestra Filarmonica Pugliese, Orchestra Pergolesi di Milano, Orchestra Sinfonica Castelbuono Classica, Israeli Moshavot Chamber Orchestra di Tel Aviv, Orchestra Sinfonica di Asti, Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Foggia, Orquestra Simfonica Julia Carbonell de Lleida (Spagna), Kodaly Philarmonic Orchestra (Ungheria), Pazardzhik Symphony Orchestra (Bulgaria), Orquestra Sinfonica National do Teatro Claudio Santoro (Brasile), Istituzione Sinfonica Abruzzese, Orchestra Filarmonica de Stat Sibiu (Romania), Orchestra Filharmonii Dolnośląskiej w Jeleniej Górze (Polonia). A Napoli nel 2022 ha curato il progetto di musica barocca Civiltà Musicali del 700’ Napoletano a capo dell’ensemble di strumenti antichi Corrispondenze Armoniche mentre nel 2024 per “Napoli Città della Musica” è stato protagonista del progetto Italian Opera meets Jazz con laboratori, prove aperte e concerti presso l’Auditorium “Porta del Parco” di Bagnoli insieme al pianista Mike del Ferro e il soprano Claron McFadden. Per la stagione 2024/2025 si segnala il debutto sul podio dell’Orchestra Sinfonia Toronto (Canada). E’ stato direttore artistico del Collegium Vocale Salernitano (2006-2012), dell’Ensemble Contemporaneo (2006-2013), del Premio Internazionale Letteratura Religiosa sezione musica (2007-2008), della rassegna Riflessi d’Arte – Ripercussioni espositive e suggestioni musicali (2013- 2018), dell’Orchestra Pergolesi di Milano (2018-2020) e del Teatro S. Alfonso di Pagani (2019- 2021). E’ il fondatore dell’Orchestra Filarmonica Campana (2013), dove attualmente ricopre il ruolo di direttore artistico e musicale. Con oltre 200 concerti alle spalle con questa formazione ha iniziato una nuova fase, caratterizzata da un crescente interesse nazionale ed internazionale suscitato da nuove produzioni concertistiche, registrazioni discografiche, progetti audiovisivi e tourneè internazionali. Infatti a capo di questa orchestra, nel 2019 è stato in Cina in alcuni dei più prestigiosi teatri e sale da concerto, toccando città come Henan, Shanghai, Chongqing, Zhuhai, Nanning, Tangshan e Zibo con un tour di 28 concerti dedicati all’opera lirica italiana. E’ docente di teoria, ritmica e percezione musicale al Conservatorio S. Giacomantonio di Cosenza.
Interpreti
ORCHESTRA FILARMONICA CAMPANA
GIULIA RIMONDA
violino
GIULIO MARAZIA
direttore
Programma
Giacomo Puccini
Preludio Sinfonico
Piotr Ilych Tchaikovsky
Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 35
Giuseppe Verdi
Sinfonia da “I Vespri Siciliani”