Non è stato un secolo di pace, nemmeno l’Ottocento. Eppure ascoltando le musiche in programma in questo Concerto di Capodanno, i conflitti e le paure sembrano lontani: il melodramma, tanto calato nella realtà contemporanea, con il gusto per la storia e il racconto di fatti veri, riusciva a trasfigurarli. Li fotografava, ma ne allargava i confini, affondava nelle emozioni, collegava mondi lontani.
L’impaginato del concerto è compreso in più di cent’anni, con due date agli estremi: il 1822 dell’Ouverture de “La Consacrazione della Casa” di Beethoven e il 1957 di Bernstein, a New York con il West Side Story. Ciascun brano ha alle spalle una città diversa: qualcuno le fa riferimento in maniera esplicita, evocandola dichiaratamente, qualcuno la mette di sfondo, lasciando alla nostra fantasia il piacere di immaginarla. Ogni numero del programma diventa così una cartolina, come quelle che si usavano spedire, fino a poco tempo fa – quando non si era ovunque interconnessi e visibili – come ricordo e saluto, memoria di viaggio e sintesi di affetti.
Eccole, le cartoline di Capodanno: pronte per un itinerario che toccherà Vienna e Roma, Siviglia e Palermo, Parigi e Nagasaki, per sfiorare Pechino ed approdare oltreoceano a New York. La maggior parte di loro danzano, in tempo ternario: il passo più leggero e voluttuoso, quando staccandosi da terra cerca l’aria. Anche solo per un attimo, vola. Tutta l’Europa, nell’Ottocento, e il mondo intero appena dopo chiedeva di danzare: nei teatri, nei palazzi, nelle piazze. Gli operisti italiani, per farsi conoscere a un pubblico più vasto, usarono spesso proprio il mezzo della trascrizione, estrapolando un numero caratteristico e facendolo diventare pagina da salotto o da banda. Per mettere in viaggio nuove composizioni. Ospiti internazionali per questo concerto di gala con le interpretazioni vocali affidate al soprano turco Basak Gengin Kayabinar, capo del dipartimento di stato di canto lirico ad Ankara e al tenore cinese Zi-Zhao Guo, lanciato già verso una solida carriera con i recenti debutti in Boheme a Firenze e Montecatini.
Orchestra Filarmonica Campana
Soprano Basak Zengin Kayabinar
Tenore Zi-Zhao Guo
Direttore Giulio Marazia
Programma
Ludwig van Beethoven
Die Weihe des Hauses op. 124 | Overture
Giuseppe Verdi
Mercè dilette amiche (da “I Vespri Siciliani”)
Gaetano Donizetti
Una Furtiva Lagrima (da “L’Elisir d’amore”)
Johann Strauss
Künstlerleben | Walzer
Johann Strauss
Klange der Heimat | Czardas (da “Die Fledermaus”)
Giacomo Puccini
Che gelida manina (da “La Bohème”)
Johann Strauss
An der schönen blauen Donau | Walzer
Giacomo Puccini
Vogliatemi bene | Duetto (da “Madama Butterfly”)
Gioacchino Rossini
La Cenerentola | Overture
Franz Lehàr
Vilja Lied (da Die Lustige Witwe”)
Giacomo Puccini
Nessun Dorma (da “Turandot”)
Manuel De Falla
Danza de la molinera | Fandango (da “El Sombreros de tre picos”)
Leonard Bernstein
Glitter and be gay (da “Candide”)
Leonard Bernstein
Maria (da “West Side Story”)
Johann Strauss
Frühlingsstimmen | Walzer
Franz Lehar
Lippen Schweigen | Duetto (da “Die Lustige Witwe”)
Produzione a cura di AIRONE COMUNICAZIONE