In “Stryx”, sguardo e invenzione di tre giovani compositrici – la romagnola Livia Malossi Bottignole e le siciliane Maria Chiara Casà e Marilena Licata – tessono a più mani un racconto sonoro di viaggi nell’orizzonte simbolico della civiltà mediterranea, con al centro le più iconiche figure femminili delle tradizioni popolari dei territori di provenienza delle autrici, ivi comprese quelle legate al magico, all’immaginifico ed alle legende. Stryx è una produzione di Moger arte e cultura con il sostegno di NUOVOIMAIE. È un viaggio su più dimensioni, andirivieni nello spazio e nel tempo, che prende vita grazie alle composizioni e alle interpretazioni dei musicisti del WADI: un’opera aperta, in cui le musiche delle compositrici muovono da riferimenti situati del patrimonio e della topografia italiani – come per esempio Rocchetta Mattei sulle colline bolognesi o Piazza delle Sette Fate a Palermo – e si passano il testimone senza soluzione di continuità. È insomma una ritessitura tra sogno e veglia, tra documentazione etnografica e immaginazione artistica, in cui le figure magiche del femminile delle tradizioni popolari, come le fate e le streghe, vengono connesse e ricondotte alle loro radici topico- allegoriche nelle mitologie antiche del Mediterraneo – come, per esempio le tante Ninfe delle acque e delle sorgenti di cui è costellato il territorio italiano – e che hanno informato la cultura italiana nei secoli. Dall’invenzione delle compositrici WADI – le tre “streghe” d’oggi – e con uno strumentario appositamente scelto per il suo potenziale evocativo delle tradizioni tra colto e popolare, prende così forma un gioco di rifrazioni e connessioni immaginifiche tra i diversi codici musicali – tradizionali e ultracontemporanei – e i valori e le tracce storico-geografiche delle radici mediterranee nella cultura italiana, attraverso sguardi e tessiture dal punto di vista femminile.
L’ENSEMBLE
Il progetto WADI è un incubatore creativo musicale, nato a Palermo su iniziativa e col supporto della Fondazione Merz, per mettere in relazione i migliori giovani talenti siciliani con gli sguardi e le visioni sonore del contemporaneo. La parola araba “wadi” indica il letto di un fiume dall’assetto idrogeologico irregolare, la cui terra fertile è promessa di ricche coltivazioni, civiltà e scambi. Le proposte del progetto WADI aggregano organicamente musicisti e musiciste da tradizioni e linguaggi diversi, dall’improvvisazione alla composizione di scrittura più rigorosa, così conferendo agli esiti, dal vivo e in studio, uno strumentario e sonorità peculiari, tavolozza ideale per costruire ponti e innescare relazioni con le arti visive, performative e installative. Il WADI ha così realizzato sonorizzazioni di palazzi storici ed eventi in fruizione immersiva in spazi espositivi, sempre attento ad intrecciare le tradizioni del Novecento musicale con visioni e suggestioni tanto dalla contemporaneità quanto da passati fin remoti. WADI debutta in pubblico nel 2018 con la sonorizzazione site-specific dal vivo del Museo Archeologico Ragionale “Antonio Salinas” a Palermo, tra antichità e contemporaneità in relazione agli spazi e alle collezioni. Nel 2019, WADI trasforma gli spazi di Palazzo Branciforte a Palermo in una scatola sonora, con pubblico in libera fruizione immersiva negli ambienti, per la seconda edizione di BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo. Nel 2021 WADI è protagonista di due eventi su scala urbana con pubblico itinerante – “Variazioni su L’Altro, Lo Stesso” e “Il suono di un’isola” – che hanno animato l’intero plesso dei Cantieri Culturali alla Zisa, a Palermo, tra i cui spazi le identità musicali si sono trasformate organicamente, dando corpo a un germinare continuo di nuove possibilità di fruizione e relazioni, muovendo dalle musiche di antica tradizione popolare siciliana all’improvvisazione radicale al DJ set. Nel 2021 è anche la produzione di “Leiðarvísir”, approdo di molti incontri, narrazioni e viaggi letterari nelle tradizioni europee e mediterranee, dal Medioevo alle esplorazioni spaziali di oggi, che, nella sua forma fonografica, ha sancito il debutto discografico del progetto WADI, pubblicato dalla torinese hopefulmonster editore in collaborazione con la siciliana Almendra Music, col progetto visivo elaborato dall’artista norvegese Per Barclay in reazione alla proposta di pensiero musicale del WADI. L’anno seguente WADI debutta al Teatro Massimo di Palermo, con un programma di scrittura rigorosa, composto apposta per l’ensemble da 5 compositrici e compositori internazionali da USA, Italia, Iran e Turchia, per la finale del premio biennale internazionale d’arte e composizione “Mario Merz Prize”. Nel 2023 WADI valica i confini di Sicilia e debutta a Torino, negli spazi postindustriali della Fondazione Merz, con una realizzazione site-specific e immersiva di “Leiðarvísir”. Nel 2024 è la produzione del secondo album dell’ensemble, in uscita programmata nei primi mesi del 2025, con le musiche degli astri nascenti della composizione internazionale Katherine Balch (USA), William Daugherty (USA), Farzia Fallah (Iran, Germania), Füsun Köksal (Turchia) e Claudia Jane Scroccaro (Italia, Francia). Per il 2025, oltre a nuovi interventi di sonorizzazioni di spazi espositivi, è in programmazione il nuovo progetto del WADI – dal titolo di lavoro “Stryx” – che sviluppa, grazie a tre compositrici, il tema del viaggio nello spazio e nel tempo avviato in “Leiðarvísir”, con uno sguardo attento e immaginifico alle figure e ai valori femminili nelle letterature, mitologie e tradizioni popolari italiane e mediterranee.
Interpreti
ENSEMBLE WADI
ALESSANDRO LO GIUDICE
flauto
MARIO GIULIANO ROMEO
fisarmonica
NICOLA MOGAVERO, MICHELE GERARDI
sassofoni
DAVIDE MELI
tromba
FABIO PIRO
trombone
GIULIA LO GIUDICE
percussioni
SALVATORE BARBERI
direttore
Programma
Maria Chiara Casà
Tre Illusioni
(Un miraggio, un castello; ASMR – At Sacred Microphone Range; Aydon, Rituale)
Marilena Licata
Magarìe
Livia Malossi Bottignole
Mazapegul