MONDI OPPOSTI
Mozart e Chopin due musicisti così diversi, la loro fama è talmente grande che le loro melodie sono presenti e ricordate ovunque. Li mettiamo a confronto nel concerto “Legami Contrastanti” in scena al Teatro Gelsomino di Afragola. Il concerto rientra nella stagione di musica classica del teatro con il cartellone che porta la firma della direttrice artistica Maria Giovanna Siciliano Iengo. In apertura il concerto per pianoforte e orchestra in fa minore n. 2 op. 21 di Frederic Chopin, dedicato ad una sua grande ammiratrice la contessa Delfina Potocka, colei che canterà la romanza belliniana sul letto di morte del musicista. Scritto durante il periodo giovanile, prima di lasciare Varsavia, sotto l’influenza d’un ambiente musicale un po’ provinciale e superficiale, che nel concerto vedeva soltanto l’occasione in cui un solista di cartello poteva esibire il suo scintillante virtuosismo e la sua accattivante cantabilità. Dunque non c’è da meravigliarsi se i temi e l’architettura di questo concerto recano tracce di questo tipo di concertismo: tuttavia il non ancora ventenne compositore lascia emergere anche in questi lavori giovanili più d’una anticipazione della sua scrittura pianistica, del suo fascino di natura nobile e melodico e del suo colorito armonico, inconfondibili. Il secondo tempo della composizione, il Larghetto, è il più felice della composizione per la freschezza dell’ispirazione, l’alta qualità musicale delle fioriture, l’originalità delle armonie, porta, indelebile, il sigillo del genio. L’incanto, il mistero, la vaghezza fluttuante d’un amore giovanile (un primo amore di Chopin per Costanza Gladkowska) non hanno mai trovato, sulla tastiera, una cosi immediata traduzione. In esso si avvertono premonizioni ed atmosfere dei futuri «Notturni». Il Larghetto si mantiene, generalmente, in un clima sospeso di sogno e di fantasticheria amorosa, ma, nella parte mediana, l’estasi rapita, per una improvvisa impennata dello strumento solista sul tremolo inquieto degli archi, si converte in dolorosa agitazione, concludendosi, però, in suono pacato o rassegnato che, lentamente, smuore. Il concerto sarà interpretato dalla giovane Giulia Falzarano, che lo ha già suonato con OFC lo scorso giugno a Milano. Il carattere gioioso, allegro e frizzantino di Wolfgang Amadeus Mozart si rispecchia molto nella sua musica, specie in quella giovanile proposta a chiusura di questo concerto attraverso i Divertimenti KV 136 e KV 138, entrambi per archi. Sotto il nome di Divertimento, nella civiltà musicale del secondo Settecento, si intendeva un genere compositivo di difficile definizione; non legato a precise regole costruttive e al rispetto di un determinato organico strumentale, il Divertimento poteva essere un brano di dimensioni impegnative o contenute, affidato a un solo esecutore o a un cospicuo ensemble da camera. In definitiva ciò che accomunava sotto uno stesso nome composizioni tanto dissimili era la loro particolare destinazione d’intrattenimento; in una cittadina di provincia, come la Salisburgo dei Mozart, ogni famiglia aristocratica o alto borghese esercitava una piccola azione di mecenatismo – finalizzata a dare lustro alla propria casata – commissionando ai musicisti locali dei Divertimenti, appunto, – o delle Serenate, Cassazioni, ecc. – che celebrassero particolari occasioni o ricorrenze, o anche semplicemente allietassero la vita di tutti i giorni.
Arrigo Quattrocchi