STEPHANIE PRADUROUX AL DEBUTTO
La direttrice d’orchestra Stephanie Praduroux debutterà sul podio dell’Orchestra Filarmonica Campana per il Concerto di Primavera in programma domenica 4 Giugno 2023 alle ore 20.30 presso il Chiostro San Domenico di Piedimonte Matese (Ce). Classe 1984, valdostana, ha collaborato con diverse orchestre in Italia e all’estero quali la Kronstadt Philarmoniker, la UNM Orchestra, l’Orchestra Filarmonica di Bacau, l’Orchestra del Conservatorio di Milano, il Ritratti ensemble, i Pomeriggi Musicali, l’Orquesta Sinfonica de San Juan in Argentina, l’Orquesta Sinfonica de Cuenca in Ecuador, l’Orquesta Sinfonica de Aguascalientes in Messico, l’Orchestra del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e l’Orchestra LaFil-Filarmonica di Milano. Attualmente insegna esercitazioni orchestrali presso il Conservatoire de la Vallee d’Aoste e occupa il ruolo di direttore musicale della nuova Orchestre du Conservatoire de la Vallée d’Aoste. Inoltre è stata alla guida dell’Ensemble Mont Rose, orchestra al “femminile” con la quale propone partiture di compositrici anche in prima esecuzione ai fini di riscoprirne il valore storico-musicologico. Nel 2019 è stata nominata direttore artistico e musicale dell’Orchestra Femminile Mozart di Ivrea che ha debuttato con un concerto sinfonico accompagnando il pianista Bruno Canino.
L’evento organizzato dalla ProLoco “La Vallata” di Piedimonte Matese prevede un programma che è un inno alla popolarità e allo stesso tempo anche alla gioia. Un concerto totalmente sinfonico dove l’orchestra affronterà tanta musica per un programma ricco e vario: valzer e polke brillanti di Johann Strauss figlio, l’impeto drammaturgico delle sinfonie di Verdi, la passione di Tchaikovsky contrapposta agli indiavolati colori della musica di Gimenez e Rossini, fino ad arrivare ai richiami militari della cavalleria in Suppè e all’eleganza dei temi del francese Waldteufel. Si comincia con la sinfonia del Nabucco di Giuseppe Verdi dove ogni tema ha una propria esigenza narrativa che spesso contrasta con gli altri. Si tratta di motivi musicali che non interagiscono fra loro, pur appartenendo ad un brano unico e dove fra questi è possibile riconoscere il celebre tema del Và pensiero che intonerà il coro più avanti nell’opera come eroico anelito alla libertà. Segue l’ouverture dalla Cavalleria Leggera di Franz von Suppè, celebre operetta del compositore austriaco dove è protagonista la satira militare che tanto fece arrabbiare la censura asburgica e dove il galoppo finale risuona spesso, oltre che nelle sale da concerto, in film e cartoni animati. Del francese Emilè Waldteufel verrà eseguito il celebre valzer I Pattinatori, per lungo tempo attribuito a Johann Strauss ma che di fatto è stato scritto da questo musicista francese di famiglia ebrea, nato a Strasburgo nel 1837. La sua musica è caratterizzata da un senso melodico nella tradizione dei melodisti francesi del suo tempo come Gounod, Saint-Saëns o Bizet. La sua ispirazione spazia dalle opere comiche di Audran, Lacome o Offenbach alla musica popolare bavarese o al folklore boemo. Il suo lavoro abbondante consiste principalmente di musica da ballo: valzer, polke e mazurche così come delle melodie che hanno fatto la sua reputazione. Ampio spazio poi alla musica di Johann Strauss figlio con l’esecuzione di due grandi valzer il Kaiser-Walzer e Fruhlingstimmen intervallati dalle due polke Auf der Jagd! e Annen-polka, musica che non ha bisogno di presentazione che grazie ai Concerti di Capodanno di tradizione viennese è entrata nell’immaginario collettivo del grande pubblico. A seguire l’intermezzo dalla La Boda de Luis Alonso di Geronimo Gimenez, zarzuela di una certa fama, composta nel 1897, il cui intermezzo appunto si segnala per la scrittura vivace e coloristica nella quale confluiscono i ritmi di varie danze tra cui quello di una seguidillia. Dai colori spagnoli a quelli italiani con la sinfonia de La Gazza Ladra di Gioachino Rossini che inizia con un rullo di tamburi e con un tema maestoso che si sviluppa passando dal modo maggiore al modo minore, con giri armonici che ci portano come su una spaventosa giostra. Da qui in poi si ascoltano diversi temi, che entrano in sordina per poi andare in crescendo, ripetendo ogni volta con un’orchestrazione sempre più ricca e più coinvolgente. Il concerto si chiude con il Lago dei Cigni di Tchaikovsky dal quale saranno eseguiti l’ouverture e il valzer e la sinfonia da La Forza del Destino di Verdi. Musica caratterizzata da tanta forza emotiva e soprattutto evocativa specie in quella scritta dal compositore di Busseto. Il destino ci spinge verso un buco nero. Siamo liberi o siamo trascinati da questa forza?
Samuele Della Gloria